Terreno e trappole morfologiche

"Il manto nevoso è un conoscente capriccioso e lunatico che non riuscirai mai a conoscere bene. Il terreno è un amico solido e prevedibile su cui puoi sempre contare"
- Karl Klassen

Tra i vari argomenti trattati durante l’interessante conversazione con Igor Chiambretti, credo che quelli che meritano un ulteriore approfondimento sono il ruolo del terreno nel distacco delle valanghe e le trappole morfologiche.

Tutte le immagini di questo articolo sono tratte dal libro di Bruce Tremper Conoscere e interpretare il terreno da valanga, di cui abbiamo già parlato in passato.

Cliccando sulle immagine queste si ingrandiscono per agevolarne la lettura.

Tutto ciò che conosciamo sulle valanghe ricade in una di queste tre categorie, rappresentate dal Doug Fesler con questo ormai famoso triangolo: manto nevoso, meteo e terreno.
La parte centrale, il fattore umano, è un altro argomento rilevante, di cui abbiamo più e più volte parlato in questo podcast.

La maggior parte delle valanghe avvengono su pendii tra i 33 ed i 45 gradi di inclinazione

La maggior parte delle valanghe avvengono su pendii tra i 33 ed i 45 gradi di inclinazione

L'orientamento del pendio, con riferimento al sole (irraggiamento) ha un'influenza importante sul manto nevoso e sulla sua stabilità.
Statistiche fatte in Canada, negli Stati Uniti e sulle Alpi sono concordi nel dimostrare che i pendii orientati tra Nord ed Est sono quelli in cui si verificano il maggior numero di incidenti.

Questi sono degli esempi di differenti tipo di trappole morfologiche che possiamo trovare sul percorso di un'eventuale valanga.
Le conseguenza possono passare da limitate a mortali anche per lo stesso (ridotto) quantitativo di neve, come visto nell'episodio #12.

"Semplice", "Impegnativo", "Complesso".
La valutazione di un pendio è data da un insieme di fattori che vanno oltre la semplice pendenza che mette alla prova le nostre capacità sciistiche!