AGGIORNAMENTO DEL 24.11.2023
Ringrazio Davide Rogora, co-autore dell’articolo e componente del CSMT del CAI, per avermi segnalato che ora l’articolo è disponibile anche in italiano.
Eh già, ancora una volta un articolo in inglese! 😉
Ma questa volta almeno gli autori sono italiani! Si tratta del paper presentato all’ultima edizione del The International Snow Science Workshop dai componenti del Servizio Valanghe Italiano e del Centro Studi Materiali e Tecniche del CAI.
L’argomento è lo scavo in valanga, vista l’importanza che ricopre nell’autosoccorso di un compagno travolto.
Per un salvataggio efficace del compagno di valanga è necessario agire contro il tempo. L’analisi dei protocolli di intervento ha da tempo evidenziato che la fase più dispendiosa in termini di tempo è lo scavo per liberare le vie aeree del sepolto.
Il punto migliore per iniziare lo scavo sembra essere ancora un argomento controverso. Il cosiddetto metodo del nastro trasportatore lo imposta chiaramente come vicino alla sonda, dove è stato effettuato il colpo riuscito. Altre fonti, provenienti da guide professionali o membri di organizzazioni di soccorso, affermano fermamente di iniziare ad una distanza dalla sonda pari ad almeno una volta e mezza la profondità di sepoltura. Obiettivo di questo lavoro è misurare se e quali sono le differenze nel tempo necessario per raggiungere il sepolto quando l’unica variante nella tecnica di scavo è il punto di partenza: o “canonico” (vicino alla sonda) o “da lontano” . Mediante prove sul campo controllate, un campione di professionisti ha scavato coppie di fosse utilizzando entrambi gli approcci. Le differenze tra i tempi di scavo rilevati sono apparse statisticamente significative: scavare “da lontano” richiede, in media, due minuti e trenta secondi in più rispetto al metodo canonico. Se applicato alla tendenza decrescente della probabilità di sopravvivenza nel tempo, ciò implica la perdita di sette o più punti percentuali. I risultati della prova sul campo supportano la raccomandazione per l’adozione del metodo “canonico”, e si ritiene che, nel proporre l’opzione “da lontano”, si debba anche avvertire l’utente delle potenziali conseguenze negative sulla probabilità di sopravvivenza.
Servizio Valanghe Italiano
Il Servizio Valanghe Italiano è una Struttura operativa del Club alpino italiano che da oltre 40 anni opera – senza fini di lucro – nel campo della prevenzione di incidenti causati da valanghe. A tal fine realizza e promuove ogni iniziativa utile alla ricerca e alla diffusione di informazioni che riguardano la neve, le valanghe e la meteorologia alpina. Si occupa inoltre di formazione sia in ambito professionale che sportivo e favorisce il contatto tra persone interessate all’argomento.
Nato nel 1966 con lo scopo di diminuire il numero di incidenti in montagna provocati dalle valanghe, esso si sviluppa in seguito alla realizzazione della prima rete di rilevamento dati meteonivologici e alla diffusione dei primi bollettini valanghe dell’arco alpino italiano. Nel 1980 iniziano ad operare gli Uffici Valanghe provinciali e regionali. Da allora il Servizio Valanghe Italiano ha proseguito nella sua opera principale di formazione di personale qualificato e di informazione al pubblico, di coordinamento e contatto tra persone interessate all’argomento nonché di sostegno alla ricerca scientifica.
Centro Studi Materiali e Tecniche
Nata a metà degli anni Sessanta del secolo scorso, la Commissione centrale per i materiali e le tecniche, ora Centro studi, opera da sempre nell’ambito della struttura centrale Cai e ha come obiettivo lo studio di materiali e attrezzature alpinistiche e speleologiche e le modalità del loro impiego. Svolge con continuità specifiche funzioni di studio, ricerca, diffusione dei risultati e tecnico-consultive di supporto all’attività del Sodalizio. Sviluppa progetti e promuove iniziative anche per mezzo di propri distaccamenti sul territorio nazionale.
L’attività del Centro studi avviene in collaborazione con l’analoga Commissione della Uiaa (Unione internazionale associazioni alpinistiche): la Commission de sécurité. Il lavoro comune dei due organismi riguarda in particolare la definizione delle norme per l’assegnazione del Marchio di qualità alle attrezzature alpinistiche ed il controllo del corretto utilizzo del Marchio da parte dei fabbricanti.
Il Centro studi svolge inoltre attività di studio dei problemi di assicurazione dinamica e lavora in collaborazione con la Commissione nazionale scuole di alpinismo, alla quale fornisce informazioni su aspetti tecnici della progressione in montagna e in falesia.
Composto da un ristretto numero di persone, scelte su proposta dei Gruppi regionali del Cai, per garantire una rappresentatività regionale nella composizione del Centro studi stesso, il Centro studi si avvale del supporto di due distaccamenti sul territorio nazionale (la Commissione regionale materiali e tecniche veneto-friulano-giuliana e la Commissione regionale materiali e tecniche lombarda), di consulenti esterni, del lavoro di istruttori di alpinismo, della Commissione tecnica delle guide alpine e della Scuola alpina Guardia di finanza.
Le sperimentazioni di materiali e tecniche si svolgono in particolare nel Laboratorio di Villafranca Padovana (PD), dove vengono testati i vari materiali, mentre le prove per la caduta di masse e persone vengono effettuate alla Torre di Padova, presso il Centro Sportivo Brentella.
International Snow Science Workshop
The ISSW (International Snow Science Workshop) will be welcoming around 1,000 local, national and international participants, from experts to decision-makers and stakeholders, are expected to attend the ISSW 2023. The thematic focus lies on current advances in snow and avalanche science, case studies and innovative technologies on an international level. Unlike any other symposium, the ISSW promotes an international and interdisciplinary exchange between experts in the snow community. Different presentation formats like oral and poster presentations, panel discussions, as well as the integration of an international exhibition, allow a direct interaction amongst the broad target audience.