#27

No, non "fa tutto lui"!

con Martina Cianfriglia

“Bloccaggio assistito”, queste le parole chiave che compaiono nel manuale di istruzioni del GriGri. Però sempre più spesso si sente dire, in palestra e in falesia, che quel dispositivo “fa tutto lui”, e tanto basta per presumere un’assicurazione garantita da chi resta con i piedi per terra.
Martina, in questo episodio, ci racconta di quella volta che il GriGri non ha fatto tutto lui. Non sappiamo esattamente perché, ma ancora una volta non ci interessa molto il dettaglio sul singolo errore commesso: anche il GriGri richiede formazione ed attenzione costante nell’uso, questa è la vera lezione che dovremmo portare a casa da questo episodio.

Questo canale YouTube è ricco di video che spiegano come usare e non usare il GriGri, con molti esempi di come un suo errato uso possa portare a non fargli fare quello che alcuni credono faccia, avvero bloccare la corda sempre e comunque, indipendentemente dal loro comportamento.

C’è anche un video in “stile La Dinamica”, ovvero un’intervista ad una climber professionista che ha avuto un incidente simile a quello di Martina, solo che nel suo caso c’è pure il video! 😲

Trascrizione dell'episodio

00:00 – Fabio – LDP (Host)
Nuovo episodio, nuova ospite per questo podcast. Quindi, benvenuta, martina Ladinamica, e grazie per aver dato la tua disponibilità a condividere il tuo incidente. Ciao, grazie a te. Come sempre, ti lascio la parola per raccontarci un po’ di te, della tua esperienza e di qual è il percorso che ti ha portato a fare poi l’attività nella quale è accaduto poi l’incidente.

00:27 – Martina (Guest)
Mi chiamo Martina, ho 32 anni e vengo da Roma e ho iniziato ad arrampicare a settembre del 2023, quindi abbastanza recente. Diciamo che tutto quanto è iniziato con le ferrate. Sempre nel 2023, ad agosto, io ho fatto le mie prime ferrate, le mie prime giornate in montagna, e da lì io mi ricordo benissimo che ero sul Gran Sasso, stavo facendo la ferrata Ventricini e vedi due persone che scalavano una palestra, che stesse vicino a dove abitavo, e a settembre mi sono iscritta. Quindi io da là ho toccato per la prima volta questo sport e subito dopo, facendo amicizia anche lì in palestra, scoprì che c’era gente che scalava con supporta su roccia e quindi a novembre ho scalato per la prima volta su roccia.

01:23
Da lì ho fatto amicizie, ho cominciato il mio giro di arrampicata in falesia e niente. Ho proseguito imparando fino a quando poi non è successo l’incidente a giugno del 2024, quindi neanche un anno da quando ho cominciato a scalare. E questo percorso di avvicinamento l’hai fatto da autodidatta, diciamo con l’aiuto di qualcuno, o hai fatto anche qualche corso o qualcosa. Cominciato a frequentare loro e sono uscita direttamente su roccia, Chiaramente, scalando da.

02:10 – Fabio – LDP (Host)
Siuon facendo insomma tutti i passaggi che si fanno normalmente. Ok, quindi hai già accennato brevemente alla data dell’incidente e direi quindi a questo punto, di entrare nel vivo raccontaci un po’ la giornata, cosa è successo e gli effetti ipostumi di quello che è successo e i postumi e gli effetti postumi di quello che è successo quel giorno.

02:26 – Martina (Guest)
Quel giorno siamo andati la mattina a scalare a Gola dei Venti, la falesia si chiama, che sta tra Norma e Cori. Più o meno Eravamo 4-5 persone, probabilmente sì, e niente. Arriviamo in falesia, decido io di montare questa via, che era un 5C, si chiama Lanterne Rosse. Decido di montare questa via perché uno degli amici diceva che lui l’aveva provata, era difficile e la voleva riprovare. Quindi salgo per montarla io da prima, con l’assicuratore, che era l’assicuratore che, insomma, scalava sempre con me. Andavamo spesso, sempre insieme, anche da soli, quindi eravamo unite. Diciamo Comincio a salire, chiaramente si fa il check, tutto quanto quello che va fatto, cominciamo a salire, supero una cengia, metto altri quattro rinvii e arrivo più o meno a altezza 12-13 metri.

03:21
Mi blocco perché era il passaggio più difficile o al per me, essendo 5C, io comunque era dopo che scalavo. Era un passaggio difficile, non capivo come andava fatto. Quindi ci ho provato una volta, ci ho provato due volte. Poi non si riusciva a capire se lei mi vedesse o no, perché prima c’era un momento che non mi vedeva, invece poi dopo sembra che mi vedessei di nuovo. Comunque, questa cosa non è chiara. Arrivata a quel punto, io mi blocco, dico che riparto. Quindi lei mi sblocca, provo a fare un passo, perdo una mano e cado, e diciamo che il grigri non entra in azione, quindi io cado per otto metri e finisco sulla cingia. Quindi non ha bloccato.

04:06 – Fabio – LDP (Host)
Diciamo il grec greco allora ho visto che già mi hai anticipato. Volevo fare la domanda dell’avvocato del diavolo, che è quella relativa, appunto, al controllo incrociato. Mi hai già anticipato hai definito il check esatto, era la domanda appunto sul controllo incrociato.

04:22
Magari lo citiamo velocemente, anche se immagino che chi conosce l’attività conosca anche questo tipo di controllo almeno questo è quello che io spero. E quindi il tuo compagno ha controllato che tu avessi fatto correttamente il nodo e tu hai, immagino, controllato che la corda fosse montata correttamente nel grigri e che quindi il grigri bloccasse in caso di caduta.

04:43 – Martina (Guest)
Esatto e che il moschettone del Grigri era chiuso.

04:46 – Fabio – LDP (Host)
Ok, perfetto, bravissimo, hai aggiunto un ulteriore controllo. Quindi questa cosa ne parleremo magari meglio dopo. Però questa cosa che il Grigri fosse rovescio, lo diciamo già per escluso.

04:58 – Martina (Guest)
Sì, anche perché era stata bloccata poco prima. Quindi sì, tutto funzionava. Ok, esatto Tut da poco, prima quindi sì, tutto funzionava ok, esatto piacevole.

05:07 – Fabio – LDP (Host)
Immagino la sensazione del volo, perché, ok, in falesia si vola, ma 8 metri cominciano a essere tantini da volare in falesia. Quindi, cosa hai pensato in quel momento?

05:18 – Martina (Guest)
io ricordo di aver pensato semplicemente ora blocca, ora blocca, ora blocca. Fino a che non sono arrivata a terra io pensavo solo quello. Mi sono vista tutta la parete davanti e pensavo a quello. Invece poi non ha bloccato e quindi in pratica sì, sono rimasta sulla cengia e ho urlato tra virgolette ho chiamato gli altri che mi ero fatta male. Ho guardato il piede e non lo so neanche un minuto, era enorme e viola, con la scarpetta ovviamente, e ho chiamato un ragazzo che stava sempre lì con noi, lo stesso che avrebbe dovuto poi fare la via, lo stesso che aveva detto che era difficile. Lui è salito perché io stavo troppo male.

05:59
Poi in quel momento non ci abbiamo capito molto, quindi prima di chiamare i soccorsi io ho chiamato che volevo scendere da lì. Quindi lui è salito fino sopra e piano piano mi ha preso sotto spalla, perché poi a me faceva anche male la schiena. Quindi piano piano mi ha preso sotto spalla e piano piano ci siamo calati e mi sono sdraiata là per terra. Poi hanno chiamato i soccorsi e io non ce la facevo neanche a camminare e quindi alla fine è venuto l’elisoccorso dei vigili del fuoco, perché il soccorso alpino era già impegnato in un altro soccorso e quindi non sono potuti venire loro.

06:38 – Fabio – LDP (Host)
I vigili del fuoco dove ti hanno portato, poi Ti hanno portato direttamente loro in ospedale.

06:51 – Martina (Guest)
No, mi hanno lasciato praticamente a Norma, dove c’è il parcheggio delle partenze per i parapendio. Mi hanno lasciato lì dove c’era l’ambulanza che mi attendeva, e poi mi hanno portato all’ospedale. E io ricordo anche qui che tutto il tempo io sono stata vigile tra virgolette nonostante ilore e tutto quanto, e cercavo di sollevare il morale a tutti. Questa cosa me la ricordo, scherzavo, ridevo con tutti in modo tale che non si aggirasse tutta la situazione. Invece, poi nell’ambulanza, mi ricordo che sono esposa- Ah, ok, collassato.

07:19
Sì, proprio dal dolore sfogo e tutto E non mi ero comunque resa conto ancora del danno. Me l’hanno detto poi il giorno dopo e lì mi sono resa conto che il danno era grande.

07:32 – Fabio – LDP (Host)
Ok, vuoi brevemente riassumerci, anche se non è un podcast di medicina, di traumatologia, però magari così per capire sempre quanto in realtà è un’attività considerata tendenzialmente sicura lo metto tra sette apici e in realtà possa causare, purtroppo, dei danni fisici non indifferenti che nel tuo caso sono stati.

07:55 – Martina (Guest)
Nel mio caso, in pratica, io ho rotto tre vertebre di 11 di 12, l1, calcagno e tutte e due malleoli del piedre destro. Quindi insomma, è stata una bella botta però insomma, ti ho visto. Ho già visto foto recenti di nuovo di Arampicata quindi direi che la cosa si è risolta dai benissimo il bello di avere 30 anni quindi e una fortuna, secondo me, è stato il fatto di aver cominciato da poco, che comunque avevo magari ancora tanta voglia, talmente tanta voglia che alla fine questo episodio non me l’ha fatta passare.

08:35 – Fabio – LDP (Host)
Beh, questa è una bella cosa perché appunto il trauma psicologico è sempre un altro aspetto che magari non si non risulta dalle radiografie, però uno poi magari se lo porta dentro per un lungo tempo. Invece mi pare di capire che nel tuo caso non è stato così, per fortuna dai lungo tempo. Invece mi pare di capire che nel tuo caso non è stato così, per fortuna dai. Ok, una cosa, una domanda hai parlato che ti hanno calato. Quindi tu sei rimasta comunque assicurata alla corda che avevi tu, che era sull’ultimo rinvio, e quindi dopo, da quel momento in poi, il tuo assicuratore ti è calato correttamente o ti sei legata letteralmente al secondo che ti è venuto a salvare?

09:10 – Martina (Guest)
no, no, da quello che ricordo, io credo che mi sia calato proprio lei. C’era l’assicuratore a fianco a lei, dell’altro ragazzo, e ci hanno calato piano, piano per farci scendere insieme ok, quindi si serviva un’ulteriore conferma che il Grigri in realtà stava facendo.

09:28 – Fabio – LDP (Host)
No, stava facendo, no, stava facendo, avrebbe potuto fare il suo lavoro perché era montato correttamente, gestito correttamente. Quindi non si capisce bene l’effetto. Vabbè, allora, visto che stiamo cominciando a parlare di effetto e cause, andiamo un po’ nel dettaglio. Come sempre, facciamo la doverosa premessa. Come sempre in questo podcast, l’obiettivo non è puntare il dito contro nessuno, dare le colpe a nessuno. Cerchiamo un po’ di sollecitare una discussione che possa essere soprattutto di stimolo a chi ascolta, per capire appunto, come dicevo prima, che anche l’arampicata in falesia, che apparentemente è dieci rinvii a una scarpetta e un grigri può non essere così banale, così sempre sicura, come magari viene un po’ considerata adesso nell’ultimo periodo, anche visto quello che si vede spesso in falesia in termini di comportamenti più o meno corretti. Quindi ti chiederei, così come sempre, di dirmi un po’ la tua.

10:39 – Martina (Guest)
Da dove vuoi cominciare? qual è stata secondo te la cosa più strana, più inspiegabile che trovi in questo incidente? che credo sia probabilmente un momento di distrazione che capita nella vita, capita a chiunque. In quel momento, mentre io ero sopra ed è successo tutto questo, era arrivato un altro ragazzo, un altro amico nostro, che si è messo proprio vicino al mio assicuratore che si stava imbragando. Quindi io ipotizzo che ci sia stato semplicemente un attimo di distrazione, che magari la persona che assicurava me parlava e non è stato proprio attento.

11:14 – Fabio – LDP (Host)
Io ipotizzo questo questa disattenzione, però, per farti venire giù a 8 metri, vuol dire che probabilmente presa dal panico, posso immaginare. Ripeto, purtroppo è una cosa che non abbiamo l’altra campana per vari motivi. Quindi possiamo solo immaginare. Ripeto, purtroppo è una cosa che non abbiamo l’altra campana per vari motivi.

11:39 – Martina (Guest)
Quindi possiamo solo immaginare, comunque, che fisicamente, per come è fatto il grigri, lei abbia di fatto tenuto la mano destra la corda, con la mano destra il grigri, ovviamente non è autobloccante. Quindi diciamo che è proprio una serie di combo che hanno portato a far sì che il grigri non bloccasse in quel momento, perché, ok, non è autobloccante, ma al 90% blocca sempre ma se c’è quel minimo di attrito della corda, magari che passa in una leggera fessura o che ne so io, e se tu non tieni la corda, il grigri non è autobloccante.

12:17
Quindi io ipotizzo questo, capito Una serie di cose che non l’hanno fatto scattare.

12:23 – Fabio – LDP (Host)
Dopo è scontato che ci fosse compatibilità tra misura della corda e il grigri, giusto?

12:30 – Martina (Guest)
Sì certo.

12:31 – Fabio – LDP (Host)
Non lo mettiamo neanche sul piatto, ma ti dico, era proprio quando mi hai raccontato l’incidente. Come ho già detto altre volte magari lo ripeto velocemente in questo podcast non ci sono tanti incidenti di arrampicata perché spesso, almeno quelli che sono venuti da me per raccontarlo mi raccontano di incidenti in cui mi è rimasto in mano un appiglio o ha ceduto un appoggio, e sono di fatto eventi che fanno parte dei pericoli oggettivi del tipo di arrampicata, ma sui quali non è che ci si possa costruire tanta discussione. Purtroppo si è staccato un pezzo e inevitabilmente viene gi giù la gravità fa il suo.

13:09 – Martina (Guest)
Diciamo che se fai questo sport lo metti già in conto. Perlomeno io lo metto in conto, soprattutto quando vado in montagna, che possono succedere queste cose.

13:18 – Fabio – LDP (Host)
Sì, esatto infatti, appunto, quindi, cerchiamo di fare sempre di tutto per tutelarci, per ridurre al minimo eventualmente gli effetti. Sappiamo che fa parte di quel rischio residuo che non possiamo eliminare. Qui invece diciamo che questo per quanto riguarda l’arampicata tradizionale in montagna, per quanto riguarda l’arampicata sportiva in falesia, invece, il concetto di volare è già più previsto, perché comunque è un’attività che si fa anche per allenamento, come sfida, eccetera. Quindi l’ipotesi del volo è messa decisamente in gioco come parte della. Ecco anche perché si usa, sì, esatto, anzi diventa un po’ l’obiettivo per alcune persone. Ecco che quindi, ecco perché anche il discorso del grigri che comunque, a differenza di altri dispositivi è, è vero che non è autobloccante, però, come hai detto giustamente tu, per fortuna, la maggior parte delle volte si dice che fa tutto lui questo episodio in realtà è questo l’errore che si pensa?

14:10 – Martina (Guest)
sempre che faccia tutto lui, quando in realtà non è così. Io veramente vedo cose in falesia, soprattutto dopo, dopo l’incidente. Vedo cose che mi vengono i brividi o mi imposta, a partire dai laschi lasciati dalla mano sulla corda, da tutto diciamo che non si ha una cultura sana della sicura sì, poi puoi coinvolgere anche, purtroppo, come hai detto tu, persone che magari l’esperienza ce l’hanno.

14:37 – Fabio – LDP (Host)
Però effettivamente il momento di distrazione, il momento di disattenzione, perché qualcosa ci toglie, certo, però dobbiamo fare attenzione che quel momento può coincidere esattamente con il momento in cui il nostro compagno vola e quindi, come abbiamo visto gli effetti sono abbastanza deleteri.

14:55
Quindi lasciamo, come abbiamo detto prima, nel dubbio di cosa sia effettivamente successo, perché mi pare di capire che l’opinione che ha il tuo assicuratore è diversa dalla tua su quello che è successo e quindi, giustamente non siamo qui per fare un processo, non dobbiamo tirar fuori il colpevole, vero? certo, tu da prima ovviamente sei quella che sicuramente non ha responsabilità, perché chiaramente il lavoro del tuo assicuratore è quello di assicurarti appunto. Quindi non facciamo, ripeto, troppe discussioni su di chi sia la colpa. Approfittiamo solo, appunto, di nuovo, per sollecitare tutti a fare attenzione, documentarsi bene, informarsi bene, se posso frequentare, comunque chiedere a qualcuno anche di più, ufficialmente titolato magari prima, per essere sicuri di non portarsi dietro magari gli errori e le abitudini dell’amico dal quale si impara.

15:51
Questo può essere una cosa che possiamo aggiungere così alla fine, per esperienza, visto non per tirare acqua al mio mulino da istruttore, ma si è visto in passato che qualcuno che comincia a rampicare con degli amici che magari sono molto forti, che però dal punto di vista della sicurezza hanno delle lacune, si portano poi dietro a quelle lacune perché le danno per assodate come comportamenti abituali.

16:15 – Martina (Guest)
Ok, lascia a te l’ora di chiudere, dimmi sì, in realtà, dicevo, è quello che ho fatto io. L’errore è stato di non informarmi bene, cioè io andavo con loro, convinta del fatto che loro sapessero fare bene tutto, perché comunque arrampicavano da più di me. Io mi sono totalmente affidata. Quindi il mio errore è stato non informarmi per conto mio, non approfondire, non fare corsi, corda. Questo è stato il mio errore principale, perché comunque devi andare, cioè tu sali e metti in mano la tua vita a qualcuno, quindi il minimo che puoi fare è essere certo che lui sappia fare quello che sta facendo, e io non l’ho fatto. Quindi sì, sono d’accordo con te su quello che hai detto frequentare corsi e comunque sentire gente competente, e comunque sentire gente competente.

17:07 – Fabio – LDP (Host)
Poi, sì, è chiaro che lo spirito di gruppo di amicizia agevola sia per quanto riguarda la scoperta dell’attività, perché chiaramente si va, perché magari l’amico ti porta, eccetera, e sia per continuarla, poi perché un compagno di corda è per sempre e serve sempre, è vero.

17:25
Però ciò non toglie che nel percorso di crescita che uno fa in questa attività, che sia l’arrampicata sportiva, che poi evolva in arrampicata in montagna, in alpinismo, sia forse utile, per non dire necessario, metterci dentro anche delle tappe di formazione che comunque aiutano a aumentare la consapevolezza, che è un po’ il problema, magari di base, che si vede adesso la mancanza di consapevolezza di quali sono i rischi, come tu hai detto, i laschi, perché per fortuna, magari la maggior parte delle volte quelle persone che evidentemente non vanno in falesia, magari molto spesso, ma vanno ogni tanto accompagnando l’amico per fargli sicura, non gli è mai capitato che il compagno, come si dice dalle nostre parti, tirasse la randa di un bel po’ di metri, perché è la prima volta che ti spiaccichi sulla parete dopo che l’asco è andato dentro. Capisci, però a quel momento rischi di essere tardi perché, come nel tuo caso, se c’è una cengia sotto o se quell’altro, anziché essere al decimo rinvio e al terzo viene per terra e quindi si fa male. Qualcuno quindi anche questo questo ribadiamo un po’.

18:30 – Martina (Guest)
Ma infatti era anche questo che io non penso, che non avevo capito i rischi effettivi di questo sport prima che mi succedesse questa cosa. Ok, non l’avevo capito.

18:40 – Fabio – LDP (Host)
Invece poi ho capito che effettivamente è uno sport che basta un dettaglio, una minima sciocchezza e ti fai male, ti fai male tanto sono convinto che questo sia poi il succo un po’ di tutta questa intervista, alla fine chiarire ulteriormente che l’aspetto della consapevolezza, della conoscenza dei pericoli e quindi della gestione del rischio sia prioritario in qualsiasi attività, dallo scelpinismo anche all’escursionismo, se vogliamo dirla, non c’è un’esclusione. In realtà riguarda tante altre attività della vita, ovviamente, ma noi parliamo di montagne, quindi ci limitiamo a queste. Ok, benissimo, io ti ringrazio e anzi ti ringrazio aggiungo anche facciamo una chiusura, un po’ così, nel frattempo che da quando ci siamo sentiti la prima volta ad oggi che abbiamo registrato, ho dato un po’ di occhiate anche ai tuoi profili social e quindi mi fa piacere dire anche che e metterò i link nelle note di questo episodio che hai un canale in cui fai di fatto formazione, diciamo chiamiamole content creator influencer adesso sta prendendo una piega un po’ negativa quindi non lo voglio usare usiamo content creator.

19:54 – Martina (Guest)
Content creator. Va bene, mi piace. Mi è piaciuto l’approccio. Tutte le vie di montagna, esatto.

19:59 – Fabio – LDP (Host)
Mi è piaciuto l’approccio è molto fresco, molto divertente e proprio per questo motivo mi fa ancora più piacere che tu mi abbia contattato per raccontare invece un evento, un qualcosa che è decisamente molto meno positivo rispetto alle immagini e ai video che ci sono sui tuoi canali Che mostrano no-transcript è il lato in ombra della montagna, cioè quando le cose non vanno proprio benissimo. Tu ti mostrano le foto al sole, ovviamente, che sono quelle belle, però la montagna ha anche un lato all’ombra e purtroppo a volte è questo, e quindi anche su un’attività così va mostrato e mi fa piacere che l’abbia fatto tu, appunto, questa doppia faccia vi fa onore, perché non sei sola, mi pare.

20:53
In quell’account metterò i link dei due account Instagram sulle note, per chi volesse andare a vedere foto e video di Martina, che io ringrazio ancora per la disponibilità grazie mille grazie a te.

21:07 – Martina (Guest)
Benissimo, ciao, ciao, ciao.